Il Re d’Irlanda | Maurizio Di Primio

Anno 1064
Io, Donnchad Mac Brian, figlio di Brian Borumha Mac Cennétig scrivo che nel mio lungo viaggio tutti mi hanno detto che la strada che conduce a Roma e al perdono dell’anima è molto lunga e piena di complicazioni, più di altre strade ugualmente lunghe e difficili […]

Così si apre il prologo del romanzo storico scritto da Maurizio Di Primio che ringrazio per avermene inviato una copia.
In questo libro l’autore ci accompagna per mano in un viaggio lontano nel tempo e nello spazio per raccontarci le gesta del re Brian Boru.

Ci troviamo nell’isola di Smeraldo nell’anno 966 e Brian Boru dopo aver respinto molti invasori e sconfitto i Vichinghi, riunì sotto la sua spada le tribù irlandesi ed esteso i suoi domini sulla terra natale del Munster. Tuttavia il suo scopo era un altro: riunire l’intera isola sotto un unico regno. Facendo ciò si scontrò col supremo sovrano d’Irlanda, Mael Sechnaill mac Domnaill da cui derivarono numerosi conflitti fino a quello di Clontard, 1014, durante il venerdì che precedeva la Pasqua. Le truppe di Brian Boru furono sconfitte e il loro sovrano, l’Augusto di tutto l’Occidente d’Europa, ucciso mentre si trovava nella sua tenda in preghiera.
Fu la più cruenta delle guerre, come ricordato negli Annali del Regno d’Irlanda. Ed è a questo punto che entra in scena il figlio di Brian Boru: Donnchad Mac Brian. Ecco che alla storia si mescola la fantasia e il lettore è trascinato in quegli angoli di cuore poco frequentati.
Donnchad Mac Brian vuole emulare il padre, rendergli onore. È bramoso di gloria e potere. Impugna la spada di suo padre, versa il sangue e incassa duri colpi. Non otterrà ciò che era di suo padre, né il titolo né il regno. Eppure alla fine egli ci dice << sono il più felice tra gli uomini>>.

Non resta che leggere la storia per scoprire perché.
Ho davvero apprezzato il finale che mi ha rubato un sorriso e perché no, mi ha infuso speranza nel cuore.

Maurizio di Primio ha creato il giusto equilibrio tra storia e immaginazione, delineato nei dettagli gli eroi del tempo. È stato come vedere l’Irlanda di un tempo e Brian Boru alzare la sua spada al cielo. Mi sono affezionata a suo figlio immaginandolo anziano su quel lago di Bolsena.
Ho sempre affermato che leggere è un po’ come viaggiare e oggi ho compiuto un bellissimo viaggio.

Grazie Maurizio

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