Divorzio di velluto

“Divorzio di velluto” è ciò che accadde il primo gennaio 1993 quando, dalla scissione della Cecoslovacchia, nacquero gli stati indipendenti di Repubblica Ceca e Slovacchia.

Una separazione pacifica, da qui il termine velluto, che però ha inflitto sofferenze alle persone coinvolte nascondendone le cicatrici. Una divisione che nel romanzo d’esordio di Jana Karsaiova,si riflette nella vita dei personaggi.

Un po’ come quello che accade a Katarìna, rientrata a Bratislava per le feste di Natale. L’incontro con una madre autoritaria e poco incline all’affetto, fanno riemergere dolori e realtà che non possono più essere evitati. Katarìna dovrà affrontare i suoi fantasmi. L’assenza della sorella Dora, ad esempio. Fuggita in America dopo uno scontro con la madre che l’aveva definita “figlia guasta”. Katarìna «l’aveva ammirata e odiata per il suo coraggio, per la determinazione di andare fino in fondo. Per il saper lasciare». Ma erano sole entrambe, ognuna con le loro cicatrici.

Filo conduttore è il rapporto tra la protagonista e il marito Eugen. Il loro amore si consuma troppo in fretta. Si sposano poco dopo cinque mesi e lentamente emergono le differenze: lui ceco, lei slovacca. Lui benestante, lei no.

«Non aveva mai imparato a camminare nel suo mondo a testa alta, gli zoppicava dietro o di fianco con gli occhi rivolti verso il basso. Non era un problema di suo marito. Era lei, il suo modo bucherellato di essere. Era stato sciocco aspettarsi da Eugen che la guarisse, infantile buttargli addosso la responsabilità delle proprie ferite».

Il rientro nella propria terra natìa fa incontrare nuovamente Katarìna e Veira, amiche fin dai tempi della scuola, perse per vecchi dissapori. Con un cambio di narrazione, l’autrice ci presente la storia di Veira, la borsa di studio vinta per studiare in Italia. La scelta coraggiosa e consapevole di separarsi dalle sue origini e preferire la lingua italiana a quella propria. E se da un lato Veira è coraggiosa, non si lascia guidare da regole preconfezionate e rappresenta una sorta di cambiamento, dall’altro Katarìna non riesce a togliersi di dosso le sue insicurezze. Ma anche per lei, dopo il Capodanno passato in Italia, ci sarà un nuovo inizio. Il coraggio di lasciar andare, di ricominciare.

La storia di Katarìna è la storia di ognuno di noi.

Divorzio di velluto è consapevolezza

È aggrapparsi alle proprie radici e imparare quando bisogna mollare la presa.

È mettere da parte vecchi dissapori

È superare le perdite che avvengono durante la nostra esistenza.

È affrontare il dolore e vincerlo.

È il coraggio di lasciare andare.

Leggendolo comprenderete che davvero oltre le nuvole splende il sole e che c’è sempre una possibilità per ognuno di noi.

Basta solo afferrarla.

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