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Due giorni a Tirana

“Non c’è nulla a Tirana, cosa ci vai a fare?”

Come se per visitare una città occorresse la presenza di numerosi musei e opere d’arte ineguagliabili.

Sicuramente sono ottimi motivi che spingono a visitare una determinata città, ma bisogna ricordare che c’è sempre qualcosa da vedere ovunque si vada.
Ogni città ha la sua storia da raccontare e spesso, sono le persone a rendere migliori i viaggi.

Quindi sì, a Tirana ci vado per conoscerne la storia, per provare nuovi sapori e perché no, per lasciarmi sorprendere.

Sapevate che fino alla metà del ventesimo secolo, Tirana era chiusa al mondo?
Sotto una delle dittature più rigide d’Europa, ha vissuto riforme per l’industrializzazione e l’agricoltura e tanti limiti alla libertà individuale.

Perfino professare il proprio credo era proibito.
Hoxha, al governo fino al 1985, fu luce e ombra di un paese che, dopo la caduta del comunismo e la de-stanilizzazione, si è ritrovato “orfano” di un governo che conosceva e cadde nel caos e nella criminalità.

Per fortuna, oggi, le cose sono molto cambiate e la capitale albanese si è aperta al turismo, si è avviata verso la strada della modernizzazione e ha visto crescere esponenzialmente la sua popolazione.

Tirana oggi è una città che vuole divertirsi lasciandosi la sua triste storia alle spalle.

Il centro è davvero piccolo e si può visitare in pochissime ore.
La particolarità di questa città è che è testimonianza della sua stessa storia.

A Piazza Skenderbej potremo osservare le tracce dell’impero ottomano attraverso la Moschea Et’hem Bey e la statua dell’eroe, da cui la piazza prende il nome, che regalò per un breve periodo l’indipendenza albanese proprio dall’impero turco.

Negli edifici istituzionali e negli imponenti boulevard spicca il periodo di dominazione italiana e con il Palazzo della Cultura e il Museo Storico Nazionale faremo un tuffo nell’epoca comunista.

Camminando un po’ per la città ci imbatteremo nella Piramide dedicata proprio a Hoxha (nei giorni in cui sono stata io, c’erano dei lavori per cui non ho potuto vederla di vicino) e alla Moschea Namazgjah che merita una visita anche al suo interno.

Un aspetto di cui voglio parlare è il lato letterario di questa città e dell’intera regione.
L’Albania, infatti, vanta una letteratura molto vasta composta da scrittori più e meno recenti.

Scrittori che non sanno più scrivere in albanese, come Ornela Vorpsi. Autori che raccontano gli anni duri del regime e che dal dolore fanno nascere poesia.

A Tirana sarà possibile visitare la casa di Ervin Hatibi, uno dei poeti più importanti dell’Albania. Oggi è un caffè letterario chiamato PER7SHME.
Mi aspettavo qualcosa di più accogliente, con il patio e l’albero di mandarino in centro, invece ho trovato un luogo “desolato”, forse un po’ lasciato andare.

Nonostante ciò, è stato bello passeggiare nel posto in cui il poeta è vissuto.

Continuando a passeggiare, vi imbatterete in tantissimi muretti ricoperti di libri. Sono piccole bancarelle per gli amanti dei libri. Ho apprezzato particolarmente un uomo che, venuto a piovere, ha avvolto ogni singolo libro nella plastica trasparente.

È bello prendersi cura dei nostri amati libri. Sono pezzi di noi. Sono viaggio e conoscenza.

Per una breve pausa, tra un boulevard e l’altro, fermatevi al caffè letterario Friend’s Book House. L’atmosfera è quella di casa, la location curata in ogni dettaglio e il tea è davvero buono. (Provate quello al ginger, non ve ne pentirete).

E se tutto questo non bastasse per convincervi a un viaggio a Tirana, vi dico che il cibo vi stupirà. La cucina albanese è un ottimo mix di sapori turchi, albanesi e un po’ mediterranei.

Due ristoranti che mi permetto assolutamente di consigliarvi sono l’ODA e il Mrizi i Zanave. Ne uscirete con la pancia piena, soddisfatti e sbalorditi dal costo.
Non spenderete più di 10 euro a persona.

Un altro posto che non può mancare per assaporare il vero cibo locale è il Pazari i Ri, il mercato centrale ove, oltre alle bancarelle, potrete trovare tutto intorno ristorantini e street food.

Ricordate che l’Albania non fa parte dell’Unione Europea, quindi se vorrete soggiornare molti giorni nel paese, conviene comprare una sim locale, altrimenti potete tranquillamente salvare tutti i luoghi di vostro interesse e usare la mappa offline.

In alternativa, chiedete a qualche passante. Gli albanesi saranno felicissimi di aiutarvi e ancor di più quando capiranno che siete italiani.

Come per ogni viaggio, non ho molti consigli da darvi che non possiate trovare altrove. Quello che mi sento di dire è di lasciare a casa i pregiudizi verso questo paese.

Ogni luogo ha le sue peculiarità che lo rendono unico e speciale.
Non sarà sicuramente la capitale più bella che abbia visitato, ma ha saputo conquistarmi con i suoi contrasti, le sue tradizioni la sua voglia di rivalsa e per il suo grande amore per la letteratura.

Buon viaggio!

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