Castello di Bratislava

Un sole invernale scalda un sabato di gennaio. Sono all’aeroporto di Bergamo e a breve mi imbarcherò per un weekend fast&cheap nella capitale slovacca.
a farmi compagnia, la mia immancabile compagna di viaggi e il solito libro ambientato nel luogo che sto per visitare. Fra tutti i romanzi ambientati a Bratislava ho scelto “Divorzio di velluto“. Qui trovate la recensione completa.

Atterriamo all’aeroporto di Bratislava-Ivankanel tardo pomeriggio. Giusto il tempo di arrivare in hotel, fare un giro veloce in centro ed è già ora di cena.

Il ristorante che abbiamo scelto è il Pulitzer (chiaro riferimento al premio giornalistico). L’atmosfera è quella italiana; colpa di Toto Cutugno che accompagna la scelta dei miei pasti ricordandomi “io sono un italiano vero”.

Io e la mia amica abbiamo optato per la condivisione dei loro famosi bryndzove halusky, gnocchetti di patate conditi con formaggio di pecora e pancetta croccante, e un piatto a testa di gulash che praticamente si scioglieva in bocca e scaldava pure l’anima.

Gnocchetti tipici di Bratislava

A Bratislava è tempo di neve. I fiocchi si posano lievi sull’asfalto e sui nostri ombrelli. La magia è presto fatta. Sulla via del ritorno ci fermiamo a un supermarket aperto fino a tardi e la donna che ci lavora è vissuta a Bologna. Parla perfettamente italiano e ci racconta la sua nostalgia del bel paese. Da quando lo ha lasciato, per motivi personali, non vi ha più fatto ritorno. Ma sentire la lingua italiana le scalda ancora il cuore, anche in una notte di gennaio.

La mattina dopo, al Pan cake in via Suché mýto 4 mangio i pancakes più buoni che abbia mai provato. Che poi, a dirla tutta, di pancake hanno ben poco. Ma chi se ne importa, ciò che conta è la soddisfazione del palato. Mentre sorseggio la mia bevanda calda, fuori, la neve scende copiosa.

Castello di Bratislava

È tempo di mettersi in marcia. Visita al Castello di Bratislava posto sulla sommità di una collina rocciosa a dominare l’intero Danubio. Il castello, così come lo vediamo noi, è quello che è seguito alla demolizione della struttura originale nel XV secolo.

Un’altra cosa da vedere nella capitale slovacca è la Porta di San Michele, dalla quale, volenti o nolenti, passerete per forza. Il suggerimento, dopo aver letto della leggenda, è quello di passarvi in silenzio giacché chi la oltrepasserà parlando morirà entro un anno. Quindi, trattenete il respiro ed esprimete un desiderio.

La porta di San Michele è sormontata da una torre che si erge sulla città di Bratislava con i suoi 51 metri di altezza, il campanile di rame a forma di doppio turbante dal quale fuoriescono le statue di San Michele e del Drago. Essa è l’unica fortificazione rimasta intatta e divide la città vecchia da quella nuova.

Porta di San Michele

Bratislava: cuore al passato, occhi al futuro. La immagino così questa città che si erge da un “divorzio di velluto” che per quanto pacifico ha inflitto dolore alla popolazione.

Nella parte più nuova, curiosa, è la costruzione della Torre UFO. Nonostante il suo aspetto moderno, essa è stata costruita nel 1972. Il ponte sospeso, che fa da collegamento, è il settimo più lungo d’Europa. In cima alla Torre vi è l’osservation point da cui potrete ammirare l’intera città.

Salire è facile: 45 secondi in ascensore percorrendolo in obliquo. Sì, avete capito bene, in obliquo!

Qui troverete anche un ristorante molto famoso preso d’assalto dai turisti.

Torre Ufo Bratislava

In onore di Andersen che qui ambientò La piccola fiammiferaia, mi sembrava d’obbligo una foto con la sua statua. Infatti, un’altra cosa divertente da fare a Bratislava è cercare, appunto, le varie statue disseminate per la città. Tra queste, la più buffa è quella di Cumil, il guardone.

Perdetevi nei vicoletti della Old Town, scattate una foto al Palazzo primaziale e Palazzo Grasalkovic e soprattutto non mancate di visitare la Chiesa Blu che, insieme al Castello, è uno dei simboli della città.

Palazzo Primarziale Bratislava

Anzi, forse è IL simbolo di Bratislava, tanto da essere rappresentata nell’Europa in miniatura di Bruxelles.

Chiesa Blu

In slovacco, Kostol svätej Alžbety, essa è dedicata all’imperatrice d’Ungheria Elisabetta che, cresciuta nel castello di Bratislava, sposò un principe tedesco. Ella dedicò la sua vita ad aiutare i poveri, anche contro il volere della sua famiglia. Un giorno, mentre rubava il cibo da dare ai poveri, venne scoperta e per giustificar eil suo atto, Elisabetta disse che nel grembiule c’erano delle rose. Costretta a mostrarne il contenuto, aprì il grembiule e al suo interno comparvero delle bellissime rose rosse. Non a caso, all’interno della Chiesa, noterete delle rose rosse dipinte.

Perché visitare la Chiesa Blu? Perché è uno dei monumenti di art nouveau più belli, tant’è che vi sembrerà di essere dentro una favola. Inoltre, è raro che una Chiesa di culto cattolico, abbia un esterno dominato dal blu. E blu sarà anche l’interno. Da qui si comprende chiaramente il motivo del nome.

Interno Chiesa Blu Bratislava

Gli orari di apertura della Chiesa Blu sono:

dalle 6:30 alle 7:30 e dalle 17:30 alle 19:00 da lunedì a sabato;

dalle 7:30 alle 12:00 e dalle 17:30 alle 19:00 la domenica

La Chiesa Blu si trova in Alžbety, Bezručova 2.

Potete tranquillamente arrivarci a piedi passando per il centro, in alternativa potete prendere un bus o il tram direzione Šafárikovo nám.

Scorcio Porta San Michele

Che dire, questo weekend mordi e fuggi a Bratislava, capitale della Slovacchia, mi ha regalato bellezze nascoste. Occhi nuovi per guardare a una città, che, come detto precedentemente, ha un cuore che batte al passato e occhi che guardano al futuro.

Street photography Bratislava
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