Miss Islanda | Recensione

Miss Islanda di Auður Ava Ólafsdóttir mi porta in una terra che non ho ancora visitato ma di cui ho letto talmente tanto che mi sembra di esserci stata già tante volte, e ogni volta è una scoperta.

Questo è il potere dei libri, quelli belli, quelli capaci di trasportarti altrove, a Dalir, ad esempio, dove Hekla è appena venuta al mondo. Porta il nome di un vulcano, capace di ribollire ed esplodere all’improvviso.


Aveva appena quattro anni quando il padre la porta con sé per vedere da vicino l’eruzione dell’hekla: un secolo di silenzio, interrotto da una forza prorompente e magnifica.

Travolta dall’emozione, la piccola inizierà a guardare sempre altrove, oltre le stelle.

Qualcosa le bolle dentro, una voce che deve far uscire con forza, ed è proprio nella scrittura che scopriremo il magma incandescente che giace nella sua anima.

Sa di non essere destinata a un luogo che vuole concederle solo la celebrità e un premio per la sua bellezza. Perché Hekla è bella, ma di regali e concorsi di Miss Islanda non interessa nulla. Vuole solo scrivere e ribellarsi alle convenzioni sociali che, negli anni sessanta, esigono da lei una famiglia e piatti caldi.

È questo il destino che spetta alla sua migliore amica, Isey, confinata in una minuscola casa al seminterrato che sogna di evadere attraverso un quadro su cui è dipinto il mare: l’unico da cui filtri la luce e il colore.

Hekla non vuol finire così, confinata in un’isola che non la capisce, la stessa che non capiva Jon John, il suo migliore amico. Un invertito. Uno che dopo essersi imbarcato per mare, finalmente vola via anche da Reykjavik per inseguire la libertà: il sogno di lavorare con la sua macchina da cucire facendo abiti per il teatro.

Partito per trovare il suo posto nel mondo e magari un compagno con cui condividere l’amore, nella capitale lascia Hekla, trasferitasi lì, nel frattempo, per diventare scrittrice. Ma lei scrittrice lo è già.

Ha pubblicato molti manoscritti e poesie sotto pseudonimo maschile perché “i poeti sono maschi”.

Hekla trova perfino un fidanzato, un poeta. Cerca di vivere nei confini prestabiliti. Le piacerebbe tanto scrivere e avere un uomo ma […] ho bisogno sia di essere sola, sia di non essere sola.
Così deciderà di lasciar perdere l’amore e inseguirà il sogno di scrivere, più a sud , insieme a DJ Jhonson, la sua perfetta metà.

Insieme a Auður Ava Ólafsdóttir, ho intrapreso un viaggio attraverso il quale ho sentito la terra vibrare sotto la potenza dell’Hekla, il freddo del nord e il sole tiepido sulla pelle.

Mi sono affezionata a Hekla, coraggiosa e rigogliosa di vita, proprio come il vulcano da cui prende il nome.

Ho sfiorato la sua anima attraverso le parole. Ho carezzato il viso livido di Jon John che fa a botte con un mondo che non è ancora pronto per lui. Ho voluto bene alla dolce Isey, che riscrive la sua vita con penna e fogli bianchi.

Sono personaggi che vibrano di emozioni, sono reali, sono veri.
Sono tutti noi, mosaici di emozioni e vissuti.
Miss Islanda è un libro poetico, forte.

Un libro che ci ricorda la potenza delle parole e la forza di un sogno.
E lo meritiamo tutti, un libro così.

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