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Racconti in valigia

All’ombra del fico, di Goran Vojnović 

All'ombra del fico Goran Vojnović

All’ombra del fico, terzo romanzo dell’autore sloveno Goran Vojnović, ci trascina nella storia dei Balcani degli ultimi decenni.
La generazione dell’autore è quella nata dopo la morte di Tito e la disgregazione della Jugoslavia.

Ma cosa significa, non solo a livello storico, lo smembramento di un paese che fino ad allora aveva considerato unite tutte le federazioni che lo componevano?

La cui lingua era quella serbo-croata (non jugoslava) e la pluralità delle identità considerata una peculiarità da conservare e proteggere di fronte alla minaccia del nazionalismo?

Che, mentre il paese si disgrega, crollano anche le identità individuali.
Cambiano le persone e a farne le spese sono le generazioni, figlie di quella pluralità cui si dava valore e che successivamente è diventata una minaccia.

Ognuno ha dovuto identificarsi: sloveno, serbo, croato. Ognuno diviso.

“Voi due siete dall’altra parte del confine. Come se qualcuno avesse tracciato una linea attraverso il mio corpo. Ci hanno divisi, ci hanno divisi tutti. Hanno tracciato una linea di confine tra me, mia madre e mio padre. ora c’è qualcuno che decide se posso vedere i miei genitori”.

Jadran, ha appena perso suo nonno Aleksander e Anja, la moglie, lo ha abbandonato. Il cuore è ridotto a brandelli e sente l’urgenza di costruire la storia della sua famiglia per trovare un senso alla sua esistenza.

Una vita fatta di abbandoni: il primo, quello del padre Safet che scompare senza lasciare traccia, salvo poi scoprire che era andato a combattere quella guerra che ha portato alla disgregazione della Jugoslavia.

Una storia che si ripete visto che, come Safet, anche il nonno Aleksander aveva lasciato la moglie Jana per trascorrere un anno in Egitto per lavoro. La conseguenza fu un’enorme frattura con l’intera famiglia.

Frattura mai risanata.

La famiglia di Jadran rappresenta perfettamente la normale multietnicità della Jugoslavia: il nonno, nato da madre con origini ebree ma bosniaca, aveva cambiato identità divenendo serba e andando a vivere in Slovenia. Safet, il padre, è bosniaco e sua madre slovena; e sloveni sono la moglie Anja e il figlio Marko.

La questione sulle identità passa attraverso la famiglia di Jadran. Se già di per sè le fratture interne ai rapporti familiari sono difficili, ancor di più lo sono in un contesto in cui lo stesso Stato a cui appartieni cessa di esistere; perché, con lui, cessa anche la propria identità.

Si ridisegnano confini e al contempo bisogna ridefinire sé stessi, comprimersi in qualcosa di più piccolo e non è certo che i panni calzino perfettamente.

Con il crollo della Jugoslavia si sono recisi anche i legami familiari.

In questo contesto di grandi lacerazioni, solo il fico del giardino del nonno di Jadran sembra essere sopravvissuto alla storia, quasi a ricordarci che è nelle nostre radici che troveremo sempre noi stessi, la nostra identità e tutte le risposte alle nostre domande.

“Appoggiò la mano sul tronco dell’albero e fece scivolare le dita sulle ammaccature e sui rigonfiamenti come per verificare se il mondo intorno a lei fosse ancora reale. Era grata a questo albero dalla folta chioma per aver mantenuto il suo aspetto e il suo odore ed essersi ribellato alla follia che in pochi anni aveva cambiato tutto, dal paesaggio alla gente. Principalmente la gente”.

All’ombra del fico è una saga familiare multigenerazionale attraverso la quale vivere le divisioni individuali e nazionali.

Goran Vojnović ci consegna un romanzo delicato, lento e silenzioso, nel quale, ogni personaggio compone il mosaico di una Storia più grande.
Non sarete avidi di lettura ma leggerete con calma ogni riga de All’ombra del fico, lasciandovi trasportare in quel mosaico multietnico che un tempo era la Jugoslavia.

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“La felicità è reale solo se condivisa” Buo “La felicità è reale solo se condivisa”

Buon weekend amici 

#raccontiinvaligia
#happiness #travelling #inviaggio #viaggiare #neverstopexploring
✨QUATTRO CHIACCHIERE IN VALIGIA Cari #viaggiale ✨QUATTRO CHIACCHIERE IN VALIGIA 
Cari #viaggialettori, raccontatemi di voi

🔹Qual è il vostro posto del cuore per le letture? 
🔹Il genere letterario che amate? 
🔹E il libro di cui non fareste mai a meno?

Inizio io ☺️
🔹I posti in cui amo leggere sono due: in mezzo al verde e a due passi dal mare. 
🔹Prediligo la narrativa di viaggio, la letteratura nordica e i romanzi di formazione (ebbene sì, non so scegliere una sola cosa 🤣)
🔹Non farei mai a meno de “I pesci non hanno gambe” del mio amato Stefansson. Un libro arrivato in un momento complicato e che mi ha aiutato tanto. 

✨ Adesso tocca a voi 
Vi leggo come sempre con affetto 

#raccontiinvaligia
#libri #librisulibri #narrativadiviaggio #leggeresempre #luoghiperleggere #readingtime #bookstagramitalia
📝RACCONTI IN VALIGIA DALLE LANGHE Il mio tour 📝RACCONTI IN VALIGIA DALLE LANGHE 

Il mio tour di un giorno nelle Langhe è iniziato con una passeggiata tra i vicoli di La Morra.
Affacciarsi dal suo belvedere e osservare la distesa di vigneti, ripaga tutti i sensi. 

D’obbligo un buon bicchiere di vino per celebrare questa zona del Piemonte

Finito il pranzo mi sono recata nel comune di Barolo.

Oltre a visitare vigneti e cantine per degustare un buon Barolo, si potrà entrare nel suo famoso Castello che, oggi, è sede del WiMu.
Il WiMu è un museo interattivo del vino che coniuga sapientemente modernità e tradizione. 

Uscita dal castello mi sono diretta a Serralunga d’Alba, borgo meno noto delle Langhe dal quale ho scattato le foto che vedete. 

Qui mi sono goduta un calice di vino gustando la bellezza delle colline rigate da vigneti tutti regolari e illuminate da un caldo sole dorato. 

E voi, cari #viaggialettori, quale posto del nostro bel paese amate? 

#raccontiinvaligia
#langhe #piemonte #italiabella #inviaggio #viaggio #neverstopexploring #winetasting #barolo #volgopiemonte #langheunesco

|Racconti di viaggio |Langhe |storytelling
📝QUESTA NON È UNA GUIDA Mamma è in città e 📝QUESTA NON È UNA GUIDA 

Mamma è in città e un giretto ai laghi è obbligatorio.

Siamo partiti alla volta di Orta San Giulio e del suo lago cristallino e poi a Stresa per prendere il traghetto che ci avrebbe portato all’Isola dei Pescatori per un’ottima cenetta al tramonto 

#raccontiinvaligia
#storytelling #arounditaly #emotional #italy #ortasangiulio #isoladeipescatori #menaggio #instaviralvideo
📖RECENSIONE IN VALIGIA Apeirogon Apeirogon è 📖RECENSIONE IN VALIGIA 
Apeirogon

Apeirogon è la storia di Rami Elhanan e Bassam Aramin, un padre israeliano e uno palestinese che, a 10 anni di distanza hanno perso per sempre le loro bimbe, Smadar e Abir, uccise per mano del paese nemico. 

Apeirogon è la storia di due padri che invece della vendetta hanno scelto le parole. 

Appartenenti al gruppo Combattenti per la pace, vanno nel mondo raccontando la loro storia, il dolore che non si è trasformato in vendetta perché essa “è una spirale senza fine, che non restituisce i morti alla vita”. Hanno fatto delle parole armi per la pace. 

Apeirogon evoca un poligono con infiniti lati. Un titolo che testimonia la complessità di un conflitto che va avanti da oltre 75 anni. 
Un labirinto nel quale McCann avanza attraverso 1.001 paragrafi. 

Ognuno di essi contiene schegge di storie apparentemente lontane nelle quali McCann si muove avanti e indietro ripassando al setaccio quello che era già stato detto. 
Ci dona pezzi di puzzle delle vite di Rami e Bassam, lasciando a noi il compito di ricostruire le loro storie e la Storia. 

Questo libro o si ama o si odia. Ha, infatti, ricevuto molte critiche e la scrittrice Susan Abulhawa ha definito mistificante “la retorica del dialogo”.

Ma McCann prende le distanze dalle questioni politiche e attraverso la storia di Rami e Bassam racconta le divisioni e i muri che si ergono ovunque, dagli Stati Uniti fino all’Irlanda in una trama universale che non risparmia nessuno.

E se anche fosse utopico credere che il dialogo sia lo strumento giusto per mettere a tacere la guerra, le parole esplodono e rimbombano in un’eco infinita. 

A Rami e Bassam che ancora oggi restano uniti in quella striscia che li vorrebbe nemici. 

A tutte le Smadar e Abir, figlie di una terra che continua a sanguinare. 

|Apeirogon |Recensione |Libri da leggere

#raccontiinvaligia
#ticonsigliounlibro #librisulibri #reportage #apeirogon #memoria
Questo è l’ultimo post dedicato alla Namibia. Questo è l’ultimo post dedicato alla Namibia. 
Di cose da mostrarvi ne avrei all’infinito, ma mi piaceva l’idea di salutare questo viaggio fatto insieme a me (attraverso i vari post) donandovi una Namibia che così non si vedeva da oltre 20 anni. 

Un Paese in fiore, con il verde a contrastare il rosso della sua terra, l’arancio del deserto. 
La vita che si riprende il suo posto, la natura che, come sempre, stupisce. 

Alla Namibia e alla sua terra rossa come il cuore 
Alla vita che sempre rinasce

|Racconti di viaggio |Storytelling 

#raccontiinvaligia
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