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Racconti in valigia

Storia di Ásta | Jon Kalman Stefansson

“Ma com’è possibile raccontare la storia di una persona senza toccare anche le vite che la circondano, l’atmosfera che sostiene il cielo – e soprattutto, è legittimo farlo?”

La storia di uno è immancabilmente la storia degli altri. Come si può pensare di scrivere su carta un’intera esistenza, abbandonare la cronologia temporale e lasciarsi trasportare dalla corrente delle emozioni? Il narratore sa bene che si tratta di un’impresa rischiosa e probabilmente sbagliata, ma “ senza errori, è ovvio, non c’è vita”.

È su questo pensiero che si costruisce la storia di Ásta, etimologia di un nome che è un inno all’amore puro, come quello provato tra Helga e Sigvaldi in quel piccolo appartamento di Reykjavík che resiste alle dinamiche economico-politiche del tempo.

Pochissime pagine che volano via come spazzate da una tempesta che ci scaraventano, all’improvviso, tra le righe di una lettera di Ásta indirizzata a un amore ancora sconosciuto.
Da questo momento in poi, la narrazione segue il libero flusso dei ricordi lasciando spazio all’urgenza di raccontare le emozioni attraverso diversi salti temporali.

È stato come ritrovarsi davanti a un puzzle, composto da dettagli e informazioni che, seppur a fatica, si incastrano perfettamente delineando i personaggi in tutta la loro complessità, fragilità e follia.

È così che Stefansson ci racconta la storia di Ásta, toccando e scontrandosi con tutti coloro i quali hanno fatto parte della sua esistenza – la madre Helga, folle e indomita, il padre Sigvaldi, steso sull’asfalto coi suoi ricordi e i suoi tormenti, l’anziana Kristin che si risveglia in epoche passate e infine Josef “l’unico che non ha mai perso la poesia”.

In un andirivieni tra passato e presente, in una lettera d’amore, nei dialoghi tra Sigvaldi e il fratello poeta – “Gli vado a chiedere la sua opinione su come va il mondo, mi sono detto lungo la strada. Gli scrittori devono avere un punto di vista originale: non ti sembra che vada tutto allo sfascio, nel mondo?”, leggiamo la storia di una donna che corre con urgenza verso la felicità, verso il senso della vita, lasciandosi alle spalle la sua incapacità d’amare.

Storia di Ásta racconta l’urgenza di trovare una felicità che sfugge.
“Dov’è la mia felicità, l’hai vista qui in giro? Si nasconde sotto il letto?” l’incessante bisogno di amore che riempie la vita di tutti i personaggi che oscillano, come un pendolo, tra speranze e disillusioni.

Stefansson ci consegna un romanzo corale di rara bellezza e intensità, nel quale è necessario il coinvolgimento di tutti per dar vita al colorato mosaico dell’esistenza di Asta che invecchia tra rimpianti e chimere.

È solo allora che ci commuoveremo di fronte a quella lettera spedita dagli abissi ove riposano amore e giovinezza.

“A volte pare che un’unica strada porti alla felicità e alla disperazione – ma a parte questo, va tutto bene, no?”

Tra le note di Nina Simone e Leonard Cohen, stringeremo piano le “mani di burro” di una giovane Asta, carezzeremo le parole di Stefansson, riconosceremo la forza creatrice e al contempo distruttiva della poesia, metafora della vita.

“Per questo la vita è incomprensibile. È dolore. È tragedia. È la forza che ci fa risplendere”.

 

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“La felicità è reale solo se condivisa” Buo “La felicità è reale solo se condivisa”

Buon weekend amici 

#raccontiinvaligia
#happiness #travelling #inviaggio #viaggiare #neverstopexploring
✨QUATTRO CHIACCHIERE IN VALIGIA Cari #viaggiale ✨QUATTRO CHIACCHIERE IN VALIGIA 
Cari #viaggialettori, raccontatemi di voi

🔹Qual è il vostro posto del cuore per le letture? 
🔹Il genere letterario che amate? 
🔹E il libro di cui non fareste mai a meno?

Inizio io ☺️
🔹I posti in cui amo leggere sono due: in mezzo al verde e a due passi dal mare. 
🔹Prediligo la narrativa di viaggio, la letteratura nordica e i romanzi di formazione (ebbene sì, non so scegliere una sola cosa 🤣)
🔹Non farei mai a meno de “I pesci non hanno gambe” del mio amato Stefansson. Un libro arrivato in un momento complicato e che mi ha aiutato tanto. 

✨ Adesso tocca a voi 
Vi leggo come sempre con affetto 

#raccontiinvaligia
#libri #librisulibri #narrativadiviaggio #leggeresempre #luoghiperleggere #readingtime #bookstagramitalia
📝RACCONTI IN VALIGIA DALLE LANGHE Il mio tour 📝RACCONTI IN VALIGIA DALLE LANGHE 

Il mio tour di un giorno nelle Langhe è iniziato con una passeggiata tra i vicoli di La Morra.
Affacciarsi dal suo belvedere e osservare la distesa di vigneti, ripaga tutti i sensi. 

D’obbligo un buon bicchiere di vino per celebrare questa zona del Piemonte

Finito il pranzo mi sono recata nel comune di Barolo.

Oltre a visitare vigneti e cantine per degustare un buon Barolo, si potrà entrare nel suo famoso Castello che, oggi, è sede del WiMu.
Il WiMu è un museo interattivo del vino che coniuga sapientemente modernità e tradizione. 

Uscita dal castello mi sono diretta a Serralunga d’Alba, borgo meno noto delle Langhe dal quale ho scattato le foto che vedete. 

Qui mi sono goduta un calice di vino gustando la bellezza delle colline rigate da vigneti tutti regolari e illuminate da un caldo sole dorato. 

E voi, cari #viaggialettori, quale posto del nostro bel paese amate? 

#raccontiinvaligia
#langhe #piemonte #italiabella #inviaggio #viaggio #neverstopexploring #winetasting #barolo #volgopiemonte #langheunesco

|Racconti di viaggio |Langhe |storytelling
📝QUESTA NON È UNA GUIDA Mamma è in città e 📝QUESTA NON È UNA GUIDA 

Mamma è in città e un giretto ai laghi è obbligatorio.

Siamo partiti alla volta di Orta San Giulio e del suo lago cristallino e poi a Stresa per prendere il traghetto che ci avrebbe portato all’Isola dei Pescatori per un’ottima cenetta al tramonto 

#raccontiinvaligia
#storytelling #arounditaly #emotional #italy #ortasangiulio #isoladeipescatori #menaggio #instaviralvideo
📖RECENSIONE IN VALIGIA Apeirogon Apeirogon è 📖RECENSIONE IN VALIGIA 
Apeirogon

Apeirogon è la storia di Rami Elhanan e Bassam Aramin, un padre israeliano e uno palestinese che, a 10 anni di distanza hanno perso per sempre le loro bimbe, Smadar e Abir, uccise per mano del paese nemico. 

Apeirogon è la storia di due padri che invece della vendetta hanno scelto le parole. 

Appartenenti al gruppo Combattenti per la pace, vanno nel mondo raccontando la loro storia, il dolore che non si è trasformato in vendetta perché essa “è una spirale senza fine, che non restituisce i morti alla vita”. Hanno fatto delle parole armi per la pace. 

Apeirogon evoca un poligono con infiniti lati. Un titolo che testimonia la complessità di un conflitto che va avanti da oltre 75 anni. 
Un labirinto nel quale McCann avanza attraverso 1.001 paragrafi. 

Ognuno di essi contiene schegge di storie apparentemente lontane nelle quali McCann si muove avanti e indietro ripassando al setaccio quello che era già stato detto. 
Ci dona pezzi di puzzle delle vite di Rami e Bassam, lasciando a noi il compito di ricostruire le loro storie e la Storia. 

Questo libro o si ama o si odia. Ha, infatti, ricevuto molte critiche e la scrittrice Susan Abulhawa ha definito mistificante “la retorica del dialogo”.

Ma McCann prende le distanze dalle questioni politiche e attraverso la storia di Rami e Bassam racconta le divisioni e i muri che si ergono ovunque, dagli Stati Uniti fino all’Irlanda in una trama universale che non risparmia nessuno.

E se anche fosse utopico credere che il dialogo sia lo strumento giusto per mettere a tacere la guerra, le parole esplodono e rimbombano in un’eco infinita. 

A Rami e Bassam che ancora oggi restano uniti in quella striscia che li vorrebbe nemici. 

A tutte le Smadar e Abir, figlie di una terra che continua a sanguinare. 

|Apeirogon |Recensione |Libri da leggere

#raccontiinvaligia
#ticonsigliounlibro #librisulibri #reportage #apeirogon #memoria
Questo è l’ultimo post dedicato alla Namibia. Questo è l’ultimo post dedicato alla Namibia. 
Di cose da mostrarvi ne avrei all’infinito, ma mi piaceva l’idea di salutare questo viaggio fatto insieme a me (attraverso i vari post) donandovi una Namibia che così non si vedeva da oltre 20 anni. 

Un Paese in fiore, con il verde a contrastare il rosso della sua terra, l’arancio del deserto. 
La vita che si riprende il suo posto, la natura che, come sempre, stupisce. 

Alla Namibia e alla sua terra rossa come il cuore 
Alla vita che sempre rinasce

|Racconti di viaggio |Storytelling 

#raccontiinvaligia
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