Ballando nel silenzio

Buongiorno viaggialettori!

Esce proprio oggi Ballando nel silenzio di Darinka Montico, edito Altrevoci editore. Grazie al blog tour ho avuto la possibilità di leggerlo in anteprima. Pronti a partire con me in questo viaggio che ci porterà in Indonesia?

Il covid si è appena diffuso e la Farnesina invita tutti gli italiani che si trovano all’estero e rientrare in Italia. La pandemia è in corso e il lockdown è appena iniziato.

Darinka però decide di restare.

Restare fuori da un sistema in cui non si riconosce più

Restare lontana da casa e dalle persone che ama per chissà quanto tempo

Restare a Bali insieme alla gente del luogo, dare una mano, a modo suo, a un paese che l’ha accolta.

Quando ha preso questa decisione, probabilmente nemmeno lei era consapevole di ciò che l’avrebbe attesa.
E non esiste giusto o sbagliato, ma solo la libertà di scegliere e il coraggio di rimanere.

Le prime pagine si aprono sul Nyepi, il primo giorno dell’anno che in Indonesia viene festeggiato stando a casa, in silenzio, senza consumare nulla, nemmeno l’elettricità.
Ed è cosi che Darinka ha immaginato il mondo, come un lungo Nyepi in cui fermarsi e riflettere.  

Facciamo un tuffo nella sua vita, nei suoi affetti: come la zia, quella forte e coraggiosa che non si è abbattuta alla prima difficoltà e in Indonesia ha ricominciato la sua seconda vita. Apprendiamo di quella volta che l’Ayahuasca aiutò Darinka a trovare una via che poi la portò in Indonesia, e più precisamente a Ubud, “L’agenzia di viaggio interiore”. 

Un tentativo per imparare a accettare sé stessa e la sua femminilità. 

Partecipiamo a lezioni di yoga, seguiamo Darinka barcamenarsi tra convinzioni errate, scetticismo, fede. 

La vediamo ripetere gli errori come uno schema prefissato, affezionarsi a un uomo sbagliato, piangere e infine, forse grazie a quelle lacrime, pulire lo sporco e finalmente “Vedere”

Vedere la madre per ciò che è, perdonarla e soprattutto perdonarsi.
Lasciare andare le persone malate, quelle che non fanno bene. Riscoprire un padre e accettare anche lui coi suoi errori e i suoi difetti.

“Avere coraggio”. Quello per guardarsi dentro, accettare gli errori, spezzarsi e ricostruirsi. 

“Cambiare prospettiva”, abbandonare concetti o preconcetti e affidarsi al nuovo, al diverso. 

Comprendere che non tutto può essere catalogato, altrimenti “saremmo nati a forma di cubo, o parallelepipedo. Chiudere la gente in precise definizioni ci toglie la possibilità di esplorare cosa ci sia tra quegli angoli inventati e l’infinito”. 

“Andare Oltre”
Un po’ quello che tutti noi dovremmo imparare a fare. 
Andare oltre le righe, oltre le azioni, oltre le definizioni. 

Oltre il proprio corpo per scoprire la propria anima, la propria essenza. E così, nudi, imparare ad amarci.

Già, l’amore. Quello dato e ricevuto. Amore verso sé stessi e verso la vita.

E insieme a Darinka impariamo la “riconciliazione”. Essenziale per poter proseguire il cammino. 
E se lei sia riuscita in tutto ciò, sta a voi scoprirlo. 

Ed eccola l’ultima parola che mi viene in mente mentre scrivo la fine di questa mia recensione.

“Libertà”. Quella semplice e naturale che risiede nella capacità di ESSERE, qui e ora. Non ieri, non domani, ma ORA. In quell’adesso che troppe volte ci sfugge veloce.


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